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venerdì 27 luglio 2007

Le frasi

"Ogni uomo è ricco in proporzione al numero di cose delle quali può fare a meno"Henry D. Thoreau



..aveva una faccia un po'patetica e un po'banale, di quegli uomini che a furia d'indulgenza verso di se e verso il mondo sono giunti senza esser vecchi a uno stato tra la saggezza e l'imbecillità.
"Italo Calvino -Amori Difficili-"

"Quello che non c'è non si rompe" teorizzò Henry Ford inventando con il Modello T la prima auto affidabile del mondo, "Quello che non c'è non pesa" raccontò poi Colin Chapman, papà delle Lotus di F1 che grazie alla leggerezza riuscirono a sconfiggere le Ferrari.

lunedì 23 luglio 2007

Disordine è bello

Disordine è bello! E in certi casi è anche produttivo, al di là di quello che potrebbe pensare il vostro capo! Ne sono convinti gli autori di un libro che sta riscuotendo particolare successo negli Usa, «Il caos perfetto, i benefici nascosti del disordine», di Eric Abrahamson e David Freedman।
Questo libro dimostra scientificamente che considerare il disordine come sinonimo di scarsa produttività, poca serietà, inaffidabile approssimazione, sottovalutando il ruolo della pura e semplice casualità nelle nostre vite, è un errore. Le persone troppo impegnate a tenere ordinata la propria casa o il proprio posto di lavoro sprecano tempo che potrebbe essere destinato ad altro - sottolinea Freedman -. Non solo: nel disordine si scoprono a volte oggetti che, se fossero stati stipati in qualche contenitore o cassetto, mai sarebbero tornati alla vista. Diciamo allora che il disordine che è anche un'ottima forma di promemoria. Il nostro cervello è programmato per interagire con un ambiente complesso, e una sovrabbondanza di stimoli può incentivare la fantasia e sollecitare la creatività. E certe volte influenzare anche importanti scoperte scientifiche: si racconta che Alexander Fleming dimenticò una finestra aperta nel suo non immacolato laboratorio e andò in vacanza. Al ritorno scoprì che una muffa aveva invaso una coltura batterica. Così nacque la penicillina.
Più che un elogio della trasandatezza, quella di Abrahamson e Freedman è una vera e propria scienza del disordine destinata a cambiare per sempre la nostra percezione dell'ambiente che ci circonda e a liberare il caos che è in tutti noi. Rendendoci più produttivi, meno stressati e più felici.

mercoledì 4 luglio 2007

I momenti d'essere

Spesso a renderci infelici è il desiderio di essere là mentre si è qua, nel domani mentre si è nell'oggi. L'ansiosa attrazione per un altrove che non spalanca gli occhi al presente, e lo rende angusto come una cella.
Allora forse saper stare nel qui-e-ora è il segreto, se non della felicità, di qualcosa che le si avvicina molto. Saperci stare, poi, così intensamente da riuscire a sottrarsi dalle coordinate dello spazio e alla corsa del tempo, facendo largo a Kairòs, il Dio di quelli che Virginia Wolf chiama "momenti di essere" ... Quando la fretta non esiste più e il tempo lineare, ingannato sul serio, ci scorre accanto come un vorticoso fiume in piena che non riesce a smuoverci. Siamo lì, saldi nel corpo.
Perché si tratta di starci nel corpo. Non c'è nessuno spirito da liberare ...Si può fare.

I miei momenti d'essere non li trovo in cima alla montagna più alta o nel blu del mare più profondo, ma in certi luoghi e in certi gesti semplici, nel cucinare con amore, o anche nel riordinare con amore — l'amore fa la differenza —. Nello scrivere e in altri umili territori femminili abbandonati tumultuosamente dall'emancipazione.
Una sera d'estate alla fine di una lezione di yoga, mi sono sentita grata per le voci umane che arrivavano dalla strada, per il rumore delle stoviglie e per i profumi dalla finestra di fronte: era quasi ora di cena. Ho imparato a ritrovare la stessa pienezza d'essere ogni volta che posso, almeno in parte delle cose che faccio. Perfino in coda alla posta, sorridendo agli altri esseri umani. Ma è soprattutto in cucina che l'essere si fa vivo con me. E a voi dove capita?


 
Wordle: dani