http://danielagalluccio.blogspot.com/

mercoledì 30 aprile 2008

Adelante Adelante....

...di questo cavolo di pianura,
di questa terra senza misura,
che già confonde la notte e il giorno,
e la partenza con il ritorno,
e la ricchezza con il rumore,
ed il diritto con il favore,
e l'innocente col criminale,
ed il diritto col carnevale.
Passa correndo lungo la statale
un autotreno carico di sale.
Da Torino a Palermo,
dal cielo all'inferno,
dall'Olimpico al Quirinale.
Da Torino a Palermo,
dal futuro al moderno,
dalle fabbriche alle lampare.
In questa terra senza più fiumi,
in questa terra con molti fumi
Tra questa gente senza più cuore,
e questi soldi che non hanno odore,
e queste strade senza più legge,
e queste stalle senza più gregge,
senza più padri da ricordare,
e senza figli da rispettare

giovedì 24 aprile 2008

Napolitano: «I giovani costrastino i nuovi autoritarismi e integralismi»

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avviando al Quirinale le celebrazioni ufficiali del 63esimo anniversario della Lotta di Liberazione ha detto che: «i giovani di oggi sono chiamati a contrastare i nuovi autoritarismi e integralismi che rappresentano la negazione dei principi e dei valori che ispirarono la lotta per la liberazione». «I nostri padri - ha aggiunto il Capo dello Stato - hanno realizzato il sogno del'Italia unita, la nostra generazione ha sconfitto il nazifascismo e gettato le basi dell'Europa unita fino al superamento della lunga stagione della guerra fredda con l'abbattimento del muro di Berlino. Ai giovani di oggi toccano questi altri compiti».

NON SI PUO' DIMENTICARE LA RICORRENZA DEL 25 APRILE - Non si può dimenticare la ricorrenza del 25 aprile, una data che ha un "significato solenne" ha anche detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando al Quirinale i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Alla vigilia del 25 aprile, che il presidente celebrerà a Roma e, nel pomeriggio, a Genova, Napolitano spiega che «come ho sostenuto anche lo scorso anno a Cefalonia, credo sia importante che gli italiani mantengano costantemente viva la memoria e consapevole la coscienza delle diverse tappe e componenti del processo di maturazione e di lotta che ah condotto il nostro Paese alla liberazione». La liberazione, infatti, aggiunge Napolitano «non fu soltanto il coronamento di una luminosa rinascita» che era stata sognata durante «tutto lo scuro periodo del nazifascismo e della guerra, ma anche e soprattutto una promessa: la promessa di un’Italia nuova, di una vera costituzione dei cittadini, di una democrazia reale, una promessa di sviluppo economico e sociale per tutto il Paese».

venerdì 18 aprile 2008

Più di 100 giornali o periodici cattolici sono finanziati dallo Stato.

Ma non erano sufficienti l’otto per mille e l’esenzione degli immobili religiosi dall’ICI? Le nostre tasse contribuiscono a “La Voce dei Berici della Diocesi di Vicenza” e a “La Valsusa della Stampa Diocesana Segusina“.
Imperdibili per i fedeli più devoti.

“Le testate percettrici di contributi diretti, relativi all’anno 2003, risultavano dunque 386, divise in otto categorie…

QUARTA CATEGORIA: in pratica, monopolio di testate facenti capo, direttamente o indirettamente, alla Chiesa cattolica (diocesi, arcidiocesi, ordini religiosi, conventi, associazioni e opere pie, confraternite, ecc.). Fra i 106 «periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali ovvero da società il cui capitale sociale sia detenuto da cooperative, fondazioni o enti morali» si contavano sulla punta delle dita di una sola mano quelli editi da organizzazioni non cattoliche come l’Istituto Buddista e non religiose come l’ANMIL (Associazione dei Mutilati e Invalidi del Lavoro) e la Federazione Orticoltori.
A primeggiare era la Società San Paolo. Fondata nel 1914 da don Giacomo Alberione, opera in trenta nazioni «e in molteplici campi di attività: editoria libraria, giornalistica, cinematografica, musicale, televisiva, radiofonica, audiovisiva, multimediale, telematica; centri di studio, ricerca, formazione, animazione». I Paolini sono impegnati programmaticamente e sistematicamente «nella diffusione del messaggio cristiano utilizzando i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dell’uomo di oggi per comunicare». E la Periodici San Paolo, in particolare, riusciva a utilizzare puntualmente anche i contributi messi a disposizione dallo Stato italiano, assommando con sei testate una cifra superiore al miliardo delle vecchie lire: Famiglia Cristiana (210 mila euro), Il Giornalino (210 mila), Jesus (49 mila), Vita Pastorale (34 mila), Famiglia Oggi (5 mila) e Letture (5 mila).
A parte la San Paolo, la gran parte delle testate di questa categoria si accontentavano di contribuzioni sotto i 50 mila euro: la più bassa in assoluto, meno di duemila euro, quella assicurata alla Impresa Tecnoeditoriale Lombarda per la Rivista Diocesana Milanese. Solo quindici riviste riuscivano ad aggiudicarsi un aiuto pubblico compreso fra i 50 mila e i 100 mila euro: L’amico del Popolo (102 mila), Città Nuova della Pia Associazione Maschile opera di Maria (94 mila), Toscana Oggi (89 mila), La Vita del Popolo dell’Opera San Pio X (82 mila), Corriere di Saluzzo (80 mila), Verona Fedele (74 mila), Il Popolo dell’Opera Odorico da Pordenone (65 mila), La Vita Cattolica (64 mila), L’Azione della Diakonia Ecclesiale (63 mila), La Difesa del Popolo (61 mila), La Voce dei Berici della Diocesi di Vicenza (57 mila), Adista «fatti, notizie, avvenimenti su mondo cattolico e realtà religiose» (56 mila), La Voce del Popolo «settimanale di informazione della cultura cattolica di Brescia. Documenti e informazioni sulla Diocesi e sulla Curia Vescovile» (56 mila), Il Nuovo Rinascimento dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (52 mila) e La Valsusa della Stampa Diocesana Segusina (51 mila).
Nel 2004 queste testate passeranno da 106 a 115, per una contribuzione complessiva di 3 milioni 674 mila.”Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri

giovedì 10 aprile 2008

Crudeltà nel DNA?

Crudeltà, sete di potere, avidità e... Dna. Tra le caratteristiche comuni ai grandi dittatori della Storia potrebbe essercene una più nascosta, ma determinante nell'attuazione di comportamenti tirannici.

I ricercatori dell’Università di Gerusalemme, hanno infatti scoperto che i signori del terrore potrebbero aver avuto in comune un gene più corto della media. Si tratterebbe di un segmento del Dna chiamato Avpr1, un gene attivo nella produzione dei recettori della vasopressina, ormone coinvolto nell'altruismo e nei comportamenti prosociali.

La ricerca, pubblicata dalla rivista Genes, Brain and Behavior è stata condotta facendo giocare 200 soggetti al 'Piccolo dittatore', un gioco basato sull’acquisto di risorse di un ipotetico Stato: a una metà dei concorrenti fu data una somma di denaro da gestire a proprio piacimento, mentre l'altra metà poteva giocare solo con i soldi eventualmente concessi dai primi.
Al termine del gioco, il 18 per cento dei giocatori del primo gruppo si era tenuto tutti i soldi, costringendo alla resa i giocatori “poveri”; il 6 per aveva regalato integralmente la propria dote; mentre un terzo li aveva divisi equamente con i giocatori svantaggiati.
Effettuando il test del Dna sui soggetti coinvolti, gli scienziati scoprono che alle persone che hanno messo in atto i comportamenti più egoisti e “crudeli” corrisponde una versione più corta del gene Avpr1.

L’ipotesi è che il gene “difettoso” distribuisca la vasopressina in modo tale da generare una risposta meno gratificante a una buona azione, come per esempio condividere le proprie ricchezze con qualcuno che ne è sprovvisto.

Una scoperta interessante anche se parziale: alla teoria di una predisposizione genetica alla cattiveria dovrebbero aggiungersi gli effetti del vissuto personale e dei condizionamenti sociali, sicuramente altrettanto determinanti nella formazione del carattere.


 
Wordle: dani