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mercoledì 4 luglio 2007

I momenti d'essere

Spesso a renderci infelici è il desiderio di essere là mentre si è qua, nel domani mentre si è nell'oggi. L'ansiosa attrazione per un altrove che non spalanca gli occhi al presente, e lo rende angusto come una cella.
Allora forse saper stare nel qui-e-ora è il segreto, se non della felicità, di qualcosa che le si avvicina molto. Saperci stare, poi, così intensamente da riuscire a sottrarsi dalle coordinate dello spazio e alla corsa del tempo, facendo largo a Kairòs, il Dio di quelli che Virginia Wolf chiama "momenti di essere" ... Quando la fretta non esiste più e il tempo lineare, ingannato sul serio, ci scorre accanto come un vorticoso fiume in piena che non riesce a smuoverci. Siamo lì, saldi nel corpo.
Perché si tratta di starci nel corpo. Non c'è nessuno spirito da liberare ...Si può fare.

I miei momenti d'essere non li trovo in cima alla montagna più alta o nel blu del mare più profondo, ma in certi luoghi e in certi gesti semplici, nel cucinare con amore, o anche nel riordinare con amore — l'amore fa la differenza —. Nello scrivere e in altri umili territori femminili abbandonati tumultuosamente dall'emancipazione.
Una sera d'estate alla fine di una lezione di yoga, mi sono sentita grata per le voci umane che arrivavano dalla strada, per il rumore delle stoviglie e per i profumi dalla finestra di fronte: era quasi ora di cena. Ho imparato a ritrovare la stessa pienezza d'essere ogni volta che posso, almeno in parte delle cose che faccio. Perfino in coda alla posta, sorridendo agli altri esseri umani. Ma è soprattutto in cucina che l'essere si fa vivo con me. E a voi dove capita?

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