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martedì 29 dicembre 2009

Fino ai 40 a casa con mamma e papa'

28 dicembre 2009
Istat: fino a 40 anni i giovani
a casa con mamma e papà

Giovani a casa con mamma e papà: il 72,9% degli italiani fra i 18 e i 39 anni vive ancora con i propri genitori. Solo il 20,8% ha lasciato la famiglia di origine. Lo dice l'Istat in un rapporto pubblicato oggi.

Quello dei "mammoni per forza" è un vero e proprio problema strutturale del sistema Italia, rileva l'Istat, dovuto principalmente alla difficoltà di trovare lavoro e casa: se poi si è donna e si vive nelle regioni meridionali, gli elementi di criticità si aggravano ulteriormente. E la possibilità di fare figli si allontana.

La conferma del difficile approccio all'età adulta degli italiani viene dall'indagine multiscopo dell'Istat dedicata alla famiglia, con dati raccolti nel 2003 e poi aggiornati nel 2007, in modo da esaminare l'evoluzione della popolazione.

Nel corso del tempo, spiega l'istituto di statistica, l'entrata nel primo lavoro si è progressivamente spostata verso un'età più avanzata, anche in conseguenza del prolungamento dei percorsi formativi, ma l'ingresso nel mercato del lavoro delle donne continua a essere più tardivo di quello degli uomini e il differenziale di genere e territoriale non si riduce nel corso delle generazioni.

I differenziali di genere per chi entra nel mercato del lavoro entro i 35 anni, che soprattutto nel Nord del Paese sono abbastanza contenuti, esplodono nelle aree del Mezzogiorno, nonostante il tendenziale miglioramento dell'inserimento occupazionale femminile.

Tra gli italiani di 18-39 anni che sono rimasti in famiglia tra il 2003 e il 2007, il 47,8% dichiara che il motivo è la presenza di problemi economici, mentre il 44,8% si confessa più «bamboccione» dichiarando di stare «bene così mantenendo la sua libertà».

A uscire dal «bozzolo» sono più brave le donne: le persone dai 18 ai 39 anni che, nel 2003, vivevano nella famiglia di origine erano poco più di 8 milioni 300 mila, pari al 47,7% degli individui della stessa classe di età. Tra i maschi la percentuale raggiungeva il 53,5%, tra le donne il 41,7%, oltre 12 punti percentuali di differenza. Tra i 30 e i 34 anni vivevano presso la casa dei genitori quattro uomini su dieci e due donne su dieci.

Si esce dalla famiglia di origine in primo luogo per matrimonio (43,7%), poi per esigenze di autonomia/indipendenza (28,1%) e per andare a convivere (11,8%). Motivi di lavoro sono segnalati dall'8,8% dei giovani e motivi di studio dal 5,5%. La graduatoria dei motivi di uscita cambia a livello territoriale.
Soprattutto nel Mezzogiorno (57,5%), ma anche nel Centro (39,3%), è il matrimonio il primo motivo di uscita. Nel Nord, invece, le nozze sono al secondo posto (29,4%), precedute dalle esigenze di autonomia/indipendenza (38,4%). L'uscita per convivenza, che nel Mezzogiorno è quasi nulla, è più elevata nel Nord e nel Centro (rispettivamente, 20% e 17,7%). Inoltre nel Centro si segnalano anche i motivi di studio come fattori rilevanti di uscita dalla famiglia di origine (21,2%). Tra i giovani che nel 2003 avevano indicato l'intenzione di uscire per matrimonio, soltanto il 40% ha lasciato la famiglia di origine.

Il 72,1% di costoro ha poi effettivamente contratto matrimonio: le donne in misura superiore agli uomini (il 77,5% a fronte del 67,2%). Invece, tra le persone che avevano dichiarato di voler lasciare la casa dei genitori per andare a convivere, quelle effettivamente uscite sono il 33,5%; meno della metà di costoro (il 42,7%) ha poi dato corso all'intenzione. (ANSA).
28 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

Il lavoro ormai si sogna: a sorteggio come in una lotteria

Sono circa 200.000 le cartoline imbucate dai clienti dei punti vendita Sigma e Despar che in Sardegna hanno promosso il concorso ''Vinci il tuo lavoro''.
Nell'arco dei prossimi 12 mesi saranno messi in palio 48 posti
con contratto a tempo determinato di un anno (cassiere, addetto
di scaffale, magazziniere), i primi quattro saranno estratti
oggi.
   L'elevata partecipazione di novembre (veniva consegnata al
cliente una cartolina per ogni 30 euro di spesa) e' ''il segnale
di quante persone hanno bisogno di un impiego'', ha dichiarato
stamane a Radio Sintony, Antonello Basciu, direttore generale
del Centro servizi e distribuzione di Villacidro. ''Sicuramente
sarebbe un bel regalo di Natale per i primi fortunati'', ha
aggiunto respingendo le critiche sul sistema scelto per assumere
nuovo personale. Basciu ritiene che l'80% degli estratti avra'
la possibilita' di essere definitivamente integrato nelle
strutture commerciali in quanto saranno adeguatamente formati.
Dovranno essere residenti in Sardegna e avere fra i 18 e i 29
anni di eta' (32 in caso di disoccupati). Il premio potra'
essere ceduto a un parente o un conoscente.
    


 
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