Criticare il nuovo è rischioso
Fare il critico è facile: generalmente si rischia molto poco pur approfittando del grande potere che si ha su coloro che sottopongono il proprio lavoro ad un giudizio inderogabile.
I critici prosperano grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà è che nel grande disegno delle cose, anche l’opera più mediocre ha molta più anima del giudizio del critico che la definisce tale. Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero. Ad esempio, nello scoprire e difendere il nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni: al nuovo servono sostenitori! Parole che se pur rubate ad un personaggio fantastico (il critico Ego) risultano essere fin troppo reali specie nel lavoro. Il nuovo è strano, fuori dagli schemi, lunatico e soprattutto va nutrito come una giovane piantina e ahimè il mondo del lavoro è tanto ma tanto vecchio...come svecchiarlo? Come invertire la tendenza diffusa di creare il nulla!
I critici prosperano grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà è che nel grande disegno delle cose, anche l’opera più mediocre ha molta più anima del giudizio del critico che la definisce tale. Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero. Ad esempio, nello scoprire e difendere il nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni: al nuovo servono sostenitori! Parole che se pur rubate ad un personaggio fantastico (il critico Ego) risultano essere fin troppo reali specie nel lavoro. Il nuovo è strano, fuori dagli schemi, lunatico e soprattutto va nutrito come una giovane piantina e ahimè il mondo del lavoro è tanto ma tanto vecchio...come svecchiarlo? Come invertire la tendenza diffusa di creare il nulla!
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