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giovedì 13 marzo 2008

Donne a rischio povertà

L'8 marzo è passato ed occorre fare qualche riflessione sulla condizione delle donne italiane. La disoccupazione femminile in Italia riguarda il 46,2% delle donne in età lavorativa e ha due conseguenze fondamentali: impoverimento delle famiglie e bassissimi tassi di natalità.
Senza occupazione femminile non c'è sviluppo per il paese, così la Commissione Europea che richiede all'Italia di arrivare al 60% di occupazione entro il 2010. Come reagiscono le Istituzioni Italiane, cosa suggeriscono i partiti di maggioranza?
(da Umbrialeft) Il Pdl propone l’introduzione del “quoziente familiare” che andrebbe a tassare maggiormente il reddito delle mogli - che percepiscono meno del marito - e meno quello dei mariti, il Pd propone un incentivo al lavoro di cura gratuito attraverso una riduzione di aliquote fiscali sulle donne che possano “certificare”le spese di cura.
Peccato che in entrambi i casi niente viene fatto per aumentare l’occupazione femminile, penalizzata proprio dalla cultura della discriminazione, dal peso dei lavori di cura gratuiti, dalla differenza dei salari a pari prestazione, dalla mancanza di flessibilità e in genere dalla tradizionale incapacità di partorire nuove strategie economiche per il paese.

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