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venerdì 28 novembre 2008

Cronache del Lavoro

Occupazione, Italia al palo
L'Isfol registra un forte scarto dai parametri europei. Trend positivo solo per disabili
Il tasso di occupazione nazionale è molto lontano dagli obiettivi di Lisbona. E la situazione più difficile nel mondo del lavoro la vivono i giovani, le donne e i lavoratori del Mezzogiorno.
Questi i dati piuttosto negativi e preoccupanti che emergono dal rapporto Isfol del 2008. Una nota positiva, però, c’è. E riguarda i disabili, che grazie al collocamento mirato, registrano, nel 2007, i valori più alti relativi all’avviamento al lavoro dall’introduzione della riforma a loro dedicata.
Quello che emerge dal rapporto dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori è che l’occupazione in Italia nel 2007 ha continuato a crescere, ma con ritmi più contenuti rispetto al passato.
E che il contributo a questa crescita si deve in modo particolare ai lavoratori stranieri, che sono arrivati a quota 6,5% nel 2007 rispetto al 5,9% del 2006. Tutto questo, però, non sarà sufficiente a raggiungere gli obiettivi fissati dal Consiglio europeo con la Strategia di Lisbona.
Il nostro Paese, infatti, presenta ancora un tasso di occupazione nazionale del 58,7%, inferiore alla media dei Paesi Ue (65,4%). In modo particolare, a pagare lo scotto di questi ritardi sono i giovani, le donne e i lavoratori del sud Italia.
I dati riguardanti le donne dicono che l’occupazione femminile supera di poco il 45%, mentre l’obiettivo della Strategia di Lisbona è il 60% entro il 2010. Nel Mezzogiorno, poi, il tasso di disoccupazione è quasi doppio rispetto a quello medio nazionale (11% contro 6,1%).
Come dicevamo, le uniche notizie positive vengono dalle cifre sugli avviamenti al lavoro per i disabili, che hanno interessato 31.535 persone nel corso del 2007.
Nel dettaglio, in 51 casi su 100 si è trattato di contratti a tempo indeterminato. Questo dimostra l’importanza centrale della collaborazione tra i servizi pubblici per l’impiego e i datori di lavoro per la pianificazione di programmi di formazione e reinserimento professionali di questa categoria di lavoratori.
Per il 2007-2012, le proiezioni dell’Isfol dicono che il trend di crescita del mercato del lavoro dell’ultimo decennio continuerà, con un incremento di circa un milione e 200mila unità che saranno tutte concentrate in alte professionalità e basse qualifiche professionali.
Una polarizzazione delle professioni che l’Isfol associa, da una parte al progresso tecnologico che tende a sostituire con professionalità specialistiche i profili intermedi. E dall’altra a una crescente partecipazione femminile e dei migranti al mercato del lavoro.

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